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Lo storico incontro dello scorso 27 aprile tra i leader delle due Coree sembra aprire una nuova era di pace.
I leader coreani Kim Jong-un e Moon Jae-in, si sono incontrati a cavallo della linea di demarcazione tra i due Stati nel villaggio di Panmunjom. Kim Jong-un ha scritto sul libro degli ospiti: «Una nuova storia adesso, a un punto di partenza della storia di una nuova era di pace».
Negoziati in corso
Moon Jae-in e Kim Jong-un hanno aperto dei negoziati, tra i quali il reciproco impegno a completare la denuclearizzazione, e ridurre gli arsenali, per sostenere gli sforzi atti a ridurre le varie tensioni militari passate e così rafforzare la pace in corea. Entrambe poi si sono impegnate a trasformare l’armistizio firmato nel 1953 tra Corea del Nord e Corea del Sud entro il 2018 in un vero trattato di pace.
Kim Jong-un, il leader nordcoreano, ha affermato: «Abbiamo aspettato a lungo questo momento per molto tempo e quando è giunto abbiamo realizzato che siamo una nazione, che siamo vicini». «Siamo legati dal sangue e i compatrioti non possono vivere separatamente». Poi ha detto al presidente sudcoreano che porrà uno stop ai test nucleari e balistici.
Nuovo incontro e dialogo
Entrambi hanno fissato un nuovo incontro in autunno, con il presidente Moon Jae-in debba in visita da Kim Jong-un a Pyongyang.
Lo dichiarazione firmata dai due non fissa però un periodo preciso, ma tra loro sembra ci saranno, regolarmente, incontri e telefonate.
Reazioni degli altri Stati
Dopo questo incontro ci sono stati da tante parti commenti positivi, come quello di Donald Trump, che ha affermato in un tweet: «La guerra coreana finirà! Gli Stati Uniti, e tutto il suo grande popolo, dovrebbero essere molto fieri di ciò che sta avendo luogo adesso in Corea!».
La Cina, tramite il suo Ministro degli Esteri Lu Kang, ha detto che «accoglie con favore l’esito del summit tra le due Coree esprimendo l’auspicio che le parti possano rafforzare il consenso raggiunto a Panmunjom per la riconciliazione». Dice anche che l’accordo tra le due Coree «aiuta la soluzione politica delle questioni della penisola».
Stoltenberg, segretario generale della Nato, ha invece detto che l’Alleanza «sostiene pienamente una soluzione politica alle tensioni nella regione. E’ un primo, importante e incoraggiante passo, è importante mantenere una forte pressione politica e diplomatica da parte della comunità internazionale».
Il Giappone, tramite il suo di Gabinetto Yoshihide Suga, auspica che i due leader coreani possano arrivare a una comune risoluzione di tutte le questioni irrisolte, tra cui il negoziato riguardo i cittadini giapponesi rapiti e un fermo al programma missilistico e nucleare iniziato a Pyongyang.
I media francesi invece comunicano che: «A Pyongyang, gli abitanti non sanno nulla del summit storico tra le due Coree». «nessuna informazione sul summit è ancora giunta agli abitanti. E’ l’agenzia di stampa ufficiale del regime a decidere il momento in cui le notizie vanno diffuse. E bisogna precisare che i nordcoreani dispongono di un solo tg al giorno, sulla prima rete tv di Stato. Non c’è internet, come lo conosciamo altrove, ma un web locale».